Allergie Alimentari

ALLERGIA ALIMENTARE

L'allergia ad alimenti rappresenta una patologia molto frequente, specialmente nei primi anni di vita. Gli alimenti più frequentemente implicati nel bambino sono il latte di mucca, l'uovo, il pesce, i crostacei, la soja, il frumento, i semi e tutta la frutta a guscio. In alcuni casi, specialmente in caso di allergia ad alimenti di origine vegetale, possono essere implicati allergeni molto diffusi tra gli alimenti (c.d. "panallergeni").

Potenzialmente qualunque alimento può essere causa di allergia alimentare. Le manifestazioni cliniche possono essere molto variabili e si distinguono in IgE-mediate (solitamente ad insorgenza entro 30 minuti dalla ingestione dell'alimento causale) e non IgE-mediate (come la FPIES o la proctocolite allergica, solitamente ad insorgenza più ritardata, fino ad ore o giorni dalla ingestione dell'alimento). In genere le forme IgE-mediate si accompagnano a sintomi gastro-intestinali, quali vomito, diarrea, sangue nelle feci o scarso accrescimento.

La diagnosi di allergia alimentare, è basata, oltre che su una accurata anamnesi e un attento esame clinico, sui test allergologici cutanei (prick test) e, in casi molto selezionati, sul dosaggio delle IgE specifiche (cosiddetto RAST) nel sangue. In molti casi, comunque, specialmente quando la storia clinica è dubbia e l'esito dei test allergologici non sufficientemente informativo, è opportuno eseguire il cosiddetto test di provocazione orale (o test di scatenamento o "challenge"). Ciò al fine di evitare diete di eliminazione improprie, causa talvolta di deficit nutrizionali.

La terapia dell'allergia alimentare è basata sulla rigida esclusione dalla dieta dell'alimento causale. Nel caso di allergia al latte occorre somministrare latti formulati dotati di documentato potere nutrizionale e di altrettanto documentata tollerabilità da parte del bambino allergico. Il latte di capra o di pecora non va adoperato nei bambini con allergia al latte vaccino per l'alto rischio di cross-reazioni.
In alcuni bambini, specialmente quando i sintomi persistono dopo i 5 anni di vita, può essere presa in considerazione la desensibilizzazione specifica per l'alimento.